Di arch. Marco Capellini
È uno dei materiali che quotidianamente riempiono la nostra vita: dai giornali ai libri, dagli imballaggi ai fazzoletti usa e getta, non c’è settore che non conosca l’impiego di carta, cartone o derivati. Materiale di antiche origini, inizialmente ottenuto dalla lavorazione di stracci, tessuti usati e cordami, viene oggi prodotto a partire da risorse naturali rinnovabili e riciclabili, nonché riciclate.
Circa la metà della componente fibrosa necessaria alla produzione della materia prima viene infatti ricavata dalla cosiddetta “carta da macero”, ottenuta dal recupero di prodotti giunti al termine del loro ciclo di consumo.
La carta è un materiale dalle svariate caratteristiche, che ben si presta ad essere continuamente reinterpretato: da anni designer e architetti hanno ricominciato a valorizzare questo materiale e ad impiegarlo nel campo dell’arredamento e dell’edilizia, comparti ben lontani dalle tradizionali applicazioni nei settori dell’imballaggio, dell’editoria e della cartotecnica.
La carta è leggera e può diventare molto resistente se opportunamente strutturata (si pensi ai progetti in cartone di Shigeru Ban), è facilmente trasportabile in fogli, può acquisire tridimensionalità semplicemente piegandola e, opaca o semitrasparente, dà vita nuove texture ed effetti particolari, suggeriti dall’incontro della luce con la superficie del materiale. Dalla valorizzazione di queste proprietà e attraverso lavorazioni economiche e “pulite”, possono nascere oggetti di design esteticamente accattivanti e commercialmente validi: alternative sostenibili ed eco-efficienti nella scelta delle materie prime e dei processi di trasformazione, nelle fasi di trasporto e stoccaggio della merce, nella possibilità di un ulteriore recupero in alternativa allo smaltimento in discarica.
Caratteristiche del processo di riciclo
La maggior parte della carta recuperata viene oggi impiegata a ciclo chiuso, ovvero riassorbita dalle cartiere stesse e riutilizzata per la produzione di nuova carta e cartone.
Il processo di riciclo comincia con la separazione dei materiali estranei contaminanti e prosegue con la preparazione dell’impasto, che avviene mediante processi meccanici durante i quali la carta riciclata viene messa a macerare, per poi essere successivamente essiccata e tagliata in nuovi fogli.
Occorre considerare che il processo di riciclo comporta un progressivo deterioramento delle fibre, le quali possono essere riutilizzate da cinque a sette volte, finché non perdono totalmente la consistenza necessaria per produrre altra carta.
Come per altri materiali, l’accuratezza della fase di raccolta e di selezione influenza notevolmente il valore tecnico ed economico della carta riciclata, mentre appositi trattamenti eseguiti durante la lavorazione (come ad esempio la disinchiostrazione effettuata per ottenere un sufficiente grado di bianco) ne migliorano l’aspetto e le prestazioni.
Applicazioni
Molteplici sono le applicazioni della carta e del cartone riciclati, da quelle più tradizionali degli imballaggi, delle carte grafiche (per stampa e fotocopie, giornali, articoli per cancelleria) e delle carte igienico-sanitarie (per usi domestici e industriali, carta igienica, tovaglioli, fazzoletti) all’arredamento (librerie, tavoli, cassettiere, sedie), ai suoi complementi (cestini, lampade, orologi), all’arte, all’artigianato e all’edilizia (materiali isolanti, pannelli alveolari, intonaci e finiture).