Il passaggio da un’economia lineare ad una circolare sta evidenziando chiaramente quanto sostenuto da tempo: un’attenta progettazione di prodotto, che considera le risorse impiegate lungo l’intero ciclo di vita (con particolare attenzione alla fase di dismissione per valorizzarne i materiali), può portare a maggiori profitti.
Troppe aziende hanno identificato le strategie di sostenibilità ambientale come costo aggiuntivo di processo senza vederne l’utilità se non come opportunità di marketing.
Troppe aziende dichiarano il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale con frasi relative alla riciclabilità del prodotto, senza che questo sia inserito in un sistema di raccolta e recupero (si veda ad esempio giocattoli, arredamenti, occhiali, calzature, abbigliamento, ….). Ma chi ricicla questi prodotti?
Esiste quindi una reale necessità di stabilire regole precise affinché i principi di sostenibilità e di economia circolare trovino riscontro operativo sul mercato per la valorizzazione delle risorse in molteplici cicli produttivi (nel caso dei materiali riciclati) e di tutela delle risorse non rinnovabili.
Il nuovo pacchetto che la Commissione Europea presenterà tra qualche mese sull’economia circolare, dovrebbe fornire almeno le linee guida generali sull’applicazione di nuovi approcci sistemici per la valorizzazione delle risorse impiegate per la realizzazione di un prodotto. Nel frattempo è importante fare tesoro di quelle esperienze già in essere che hanno da tempo dimostrato che la strada è percorribile e sostenibile. Mi riferisco ad esempio a prodotti come elettrodomestici, automobili, pneumatici ed in parte imballaggi, dove l’intera filiera del prodotto valorizza fino all’80-90% del prodotto. È sicuramente un ottimo punto di partenza che deve essere migliorato attraverso, sia la progettazione, sia l’introduzione di strumenti premianti che spingano verso l’impiego di materiali riciclati e naturali da fonte rinnovabile certificata.
Negli anni abbiamo svolto numerosi progetti per piccole e grandi imprese e per differenti tipologie di prodotti, considerando sempre l’aspetto economico lungo tutto il ciclo di vita. La scelta del materiale in relazione alla valorizzazione economica dello stesso in fase di riciclo è stato un nostro cavallo di battaglia. Un principio da far capire alle aziende perché il rifiuto veniva/viene percepito solo come costo e non come risorsa.
L’applicazione di un modello vincente di economia circolare deve partire dal presupposto che tutti i materiali devono essere considerati come risorsa da prendere “temporaneamente in prestito” e da restituire al sistema affinché possa essere reimpiegata. La non applicabilità di questo principio in modo trasversale a tutti i prodotti industriali, farà si che ci saranno sempre economie circolari ed economie lineari con l’inevitabile spreco di risorse.
Fonte immagine: commissione europea