Intervista all’arch. Marco Capellini da Casa Naturale
In quali e quanti modi si valuta l’impatto ambientale di un materiale per l’edilizia?
Ci sono diversi modi. Sicuramente misurando l’impronta ambientale del materiale in termini di risorse ed emissioni si ha un profilo completo dei risultati e questo ci permette di percorrere le migliori scelte progettuali. Purtroppo non è sempre semplice arrivare a dei risultati attendibili perché il ciclo di vita di un materiale è caratterizzato da molte variabili. Le certificazioni ambientali presenti sul mercato ci aiutano a stringere il cerchio verso le migliori scelte percorribili anche attraverso la dichiarazione dei diversi impatti ambientali come, ad esempio, emissioni d CO2(carbon footprint) e rifiuti prodotti. Molte aziende “volontariamente” si stanno attivando nella valutazione/certificazione ambientale dei propri materiali e questo anche grazie alla forte spinta del mercato dell’edilizia sostenibile, che sta diventando sempre più un requisito imprescindibile.
Quali caratteristiche deve avere un materiale per essere considerato ambientalmente sostenibile?
Non c’è una sola “ricetta” che ci permette in catalogare tutti i materiali. Ci sono diversi approcci che convergono verso una strategia comune per la riduzione del consumo di risorse energetiche, la protezione delle risorse naturali, la riduzione del consumo in suolo. Questi aspetti fondamentali poi si identificano con la riduzione delle emissioni di CO2 e di sostanze volatili pericolose per l’ambiente, la minore produzione di rifiuti, l’inquinamento delle acque, la rinnovabilità dei materiali e altri aspetti ancore. I materiali impattano sull’ambiente in modo diverso e, per questo motivo, diversa deve essere la strategia di sostenibilità.
Sul mercato c’è una disponibilità crescente di materiali isolanti a basso impatto. Quali sono i più diffusi?
Sul mercato c’è una forte presenza di materiali isolanti a ridotto impatto ambientale. Questi sono principalmente realizzati con materiali riciclati e naturali. In entrambi i casi le prestazioni in termini di isolamento sono ottime ma si differenziano per tutta una serie di aspetti legati alle applicazioni. In bioarchitettura gli architetti prediligono i materiali naturali come kenaf, sughero, fibra in legno e altri materiali naturali perché questi isolanti consentono alle pareti di respirare. In altri casi, quando si tratta di ottenere un buon isolamento acustico, la scelta ricade frequentemente sulla gomma.